July 1, 2013

Roma è una città ricca di cultura e arte e di seguito descriviamo qualcosa circa l’arte di Roma, il teatro di Roma e la musica di Roma. 
 
L’Arte di Roma
L’arte romana fu fortemente influenzata da due correnti culturali differenti: la cultura italica (in particolar modoetrusca) e la cultura greca ellenistica; i Romani, tuttavia, non davano molta importanza al mondo dell’arte, considerata causa di corruzione del mos maiorum.
A Roma, fin dai primi secoli, si affermò la ritrattistica, legata al culto degli antenati. La conquista dei popoli stranieri fece confluire nella città capitolina immense ricchezze derivanti dalla spoliazione dei templi e delle città nemiche: la definitiva conquista dei territori ellenici, inoltre, la mise a diretto contatto con i tesori dell’arte greca.
L’architettura romana basava i propri schemi costruttivi sul principio dell’arco e della volta; 
la cupola fu la vera e propria invenzione romana, insieme con la fitta rete stradale che collegava Roma con le altre città dell’impero. La pittura romana, probabilmente simile a quella ellenistica, viene convenzionalmente suddivisa in quattro stili, detti pompeiani; a Roma si sono conservati alcuni esempi in varie dimore patrizie, ad esempio nella villa di Livia e presso la Casa della Farnesina.
L’arte romana può essere divisa in due filoni: arte aulica (o patrizia) e arte plebea, da cui derivò l’arte paleocristiana e gran parte dell’arte medievale. 
Proprio il cristianesimo modificò l’aspetto della città, che si arricchì di catacombe, di basiliche (costruite sull’esempio di quelle civili), di chiese con decorazioni musive. Dopo secoli di decadenza, dovuta alle invasioni barbariche, a Roma l’arte conobbe una nuova fase in seguito alla discesa dei Franchi in Italia e, soprattutto, all’incoronazione di Carlo Magno, che volle ricostituire un impero paragonabile a quello romano, per estensione e potenza, ma anche per arte e cultura.
Dopo il Basso Medioevo, caratterizzato dal dominio di nobili famiglie che arricchirono il volto della città concentinaia di torri, simbolo del loro potere, e la definitiva affermazione del papato dopo lo scisma d’Occidente, Roma cambiò la propria immagine, divenendo il più importante luogo di produzione artistica dell’intero continente; in questo periodo, in città lavorarono, al servizio dei Papi, i maggiori architetti e pittori del tempo: Leon Battista Alberti, Masaccio e Masolino, il Beato Angelico, Pinturicchio, Piero della Francesca, Bramante, Botticelli, Raffaello e Michelangelo.
Dopo il quinquennio di papa Sisto V, che mutò l’impianto urbanistico della città, nel XVII secolo a Roma nacque l’arte barocca, che ebbe in Carlo Maderno, Pietro da Cortona, Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini i suoi massimi esponenti.
Nel Settecento, Roma perse il ruolo politico di principale capitale europea, e, nonostante la realizzazione di alcune grandi opere d’arte (tra cui quelle di Antonio Canova), la produzione artistica subì un lento declino, dovuto anche alle vicende politiche della città.
La svolta decisiva avvenne con la breccia di Porta Pia, che consegnò Roma al Regno d’Italia: la città dovette adeguarsi nuovamente al ruolo di capitale e conobbe una rapida espansione, urbanistica e demografica. Dopo la Roma umbertina di fine Ottocento e la Roma giolittiana di inizio XX secolo, si affermò il fascismo, che rinnovò il volto della città. 
La seconda metà del secolo è stata caratterizzata dalla creazione di nuovi quartieri, come il quartiere EUR di Roma, in cui dominano l’arte e l’architettura moderna e contemporanea.
 
Il Teatro di Roma
Le prime forme teatrali presenti a Roma furono le espressioni popolari preletterarie: il fescennino, penetrato a Roma nel IV secolo a.C.; 
la satura, rappresentata durante i ludi scaenici istituiti nel 364 a.C.; 
l’atellana, una farsa di tipo comico; 
il mimo, uno spettacolo di origine greca.
È proprio con la rappresentazione di un’opera teatrale che, tradizionalmente, ha inizio la storia della letteratura latina: nel 240 a.C., infatti, gli edili affidarono a Livio Andronico la composizione di una fabula, in occasione dell’anniversario della vittoria di Roma su Cartagine (prima guerra punica).
 
Teatro dell’Opera di Roma
Fortemente influenzato da quello greco, il teatro latino annovera tra i principali autori Marco Pacuvio, Gneo Nevio, Lucio Accio, Quinto Ennio, Tito Maccio Plauto, Publio Terenzio Afro e Lucio Anneo Seneca; dal I secolo d.C. in poi, per il teatro latino iniziò una lunga fase di decadenza.
Dopo una fase buia durante tutto il Medioevo (caratterizzato dal cosiddetto teatro religioso), il teatro svolse un ruolo di primo piano dagli inizi dell’età moderna, nonostante la rigida censura dei pontefici: gli spazi pubblici dedicati alle rappresentazioni teatrali, tuttavia, iniziarono a comparire solo nel Seicento (secolo influenzato dalla presenza in Roma della mecenatica Cristina di Svezia), anche se il primo fu eretto sul Campidoglio per volere di papa Leone X nel 1513.
Il secolo d’oro per il teatro romano moderno fu il Settecento, quando furono costruiti i grandi teatri (l’Alibert, l’Argentina) e si diffuse il melodramma del romano Pietro Metastasio. 
Il teatro, dopo un declino nella prima metà dell’Ottocento, si rivitalizzò dopo l’unità nazionale (soprattutto il teatro dialettale e la prosa); negli anni 1880 fu costruito il Costanzi (il Teatro dell’Opera).
Nel Novecento furono realizzati numerosi teatri, nonostante la crisi del mondo teatrale dovuta alla nascita del cinema e della televisione; 
negli ultimi decenni è stato attuato un decentramento teatrale a favore delle zone periferiche della città capitolina.
Oggi Roma vanta una grande varietà di offerta teatrale, potendo annoverare, oltre ai sopracitati, il Teatro Eliseo, il Teatro Jovinelli, il Teatro Brancaccio,  
il Teatro Sistina, il Teatro Valle, il Teatro Quirino, il Teatro India, il Gran Teatro, il Salone Margherita, il Teatro delle Vittorie, il Teatro Tor Bella Monaca, il Teatro del Lido.
 
La Musica di Roma
La musica è presente nella storia di Roma fin dalle prime espressioni orali dei ceti dominanti della fase preletteraria (dai carmina convivalia alleneniae) e quelle popolari (canti, formule magiche, filastrocche, carmina triumphalia). 
Di origini etrusche o italiche, la musica romana ricopriva un ruolo fondamentale nella vita sociale, culturale e militare: i principali strumenti, infatti, venivano utilizzati durante le battaglie.
Con l’avvento del cristianesimo, si diffuse in Roma il canto cristiano, in cui è possibile riscontrare gli archetipi della cultura musicale occidentale. In seguito alla svolta costantiniana, a Roma fu fondata la prima schola lectorum, poi divenuta schola cantorum. Nella chiesa di Roma si sviluppò il canto romano antico, successivamente chiamato canto gregoriano perché attribuito a papa Gregorio Magno: tale canto è riconosciuto come canto proprio della liturgia romana. 
Nel 1028 Guido d’Arezzo fu invitato da papa Giovanni XIX a Roma, dove soggiornò al Laterano, per illustrare alla curia papale le novità che aveva introdotto in campo musicale.
Fra il XVI e il XVII secolo, nel contesto della Controriforma, si affermò la Cappella Musicale Pontificia Sistina e furono attivi in Roma un gruppo di compositori alla ricerca di uno stile sacro rinnovato sulla base del canto gregoriano e della polifonia del XV secolo: il principale interprete di questo rinnovamento, da cui fiorì la nuova musica polifonica e barocca, fu Giovanni Pierluigi da Palestrina. 
Nel 1584 è stata fondata l’accademia nazionale di Santa Cecilia, la più antica accademia di musica al mondo.
Nei secoli successivi, Roma fu meta di compositori come Rossini, Vivaldi, Mozart, Franz Liszt, Charles Gounod e Debussy. 
Nel XX secolo la città ha dato i natali ai compositori Ennio Morricone e Nicola Piovani, ad alcuni tra i principali cantautori italiani, tra cui Claudio Villa, Lando Fiorini, Renato Zero, Francesco De Gregori, Claudio Baglioni, Antonello Venditti, Fiorella Mannoia, Jovanotti, Eros Ramazzotti, Luca Barbarossa, Max Gazzè, Alex Britti e Giorgia; sono vissuti e risiedono nella capitale anche noti cantanti non romani, come Renato Carosone, Rino Gaetano e Max Pezzali.

 

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