October 16, 2013

Festival del Film di Roma

Posted By Notte Roma

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ROMA – Il festival di Roma, dall’8 al 17 novembre, torna a essere “Festa” e mantiene entrambe le anime. “Ci siamo presi il lusso di contraddirci – ha detto il direttore Marco Mueller, per il secondo anno alla guida della kermesse romana, giunta alla sua ottava edizione – e questa schizofrenia addomesticata ma non domata è evidente fin dalla serata inaugurale dove abbiamo il ritorno alla grande commedia all’italiana con il film di Giovanni Veronesi L’ultima ruota del carro, ma pure il film sudcoreano con Chris Evans e Tilda Swinton Snowpiercer”. “La scorsa primavera – continua abbiamo capito che questa era la naturale vocazione di questa manifestazione e ci siamo adattati cambiando in corsa e realizzando un programma più adatto a una festa del cinema che a un festival classico”.

Cinema tricolore. Tre i titoli italiani in concorso: I corpi estranei di Mirko Locatelli, un padre (Filippo Timi) e un figlio malato che migrano al nord con un sogno di guarigione, Take five di Guido Lombardi, un thriller su cinque “irregolari” alle prese con una rapina milionaria e infine Tir di Alberto Fasulo, girato tra Italia e Croazia, la storia di un professore di fisica che decide di diventare camionista. Quanto agli italiani fuori concorso, oltre al film di Veronesi ci sono anche La luna su Torino di Davide Ferrario (sorta di seguito di Dopo mezzanotte), Song’e Napule dei Manetti Bros e Come il vento di Marco Simon Puccioni. La sezione solo italiana, Prospettive Italia, è stata trasformata in Prospettive Doc Italia per sottolineare la nuova stagione del documentario nel cinema italiano.

Divi e madrina: aspettando Jennifer Lawrence. “Ci saranno i grandi film americani con i divi ma non chiedetemi di dirvi chi verrà”. Mueller sceglie di non far nomi per paura dell’effetto forfait e non conferma neppure la madrina. “Posso solo dirvi che è la Mamma Roma ideale”. E in molti pensano a Sabrina Ferilli.
In attesa di capire quindi se arriveranno Sharon Stone e Christopher Walken per Gods behaving badly, Matthew McConaughey e Jennifer Garner per Dallas Buyers Club, Amy Adams e Joaquin Phoenix per Her, Christian Bale e Casey Affleck per Out of furnace, una sola certezza: sul tappeto rosso ci sarà Jennifer Lawrence, la giovane diva seconda solo ad Angelina Jolie nell’elenco delle dive più pagate seecondo Forbes grazie al successo mondiale di Hunger Games il cui seguito, Hunger Games 2 – La ragazza di fuoco, sarà presentato in anteprima al festival.

festival del cinema roma

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Il cinema di ieri e gli omaggi. Il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale realizza quest’anno due retrospettive nell’ambito del festival. La retrospettiva “Ercole alla conquista degli schermi”, a cura di Steve Della Casa e Marco Giusti, comprende undici titoli scelti fra i quasi duecento “peplum” girati in Italia tra il 1957 e il 1965, film cioè ambientati nell’antichità greco-romana. La retrospettiva “Claudio Gora, regista e attore”, curata da Emiliano Morreale, comprende i nove film diretti da Gora (nome d’arte di Emilio Giordana), uno dei massimi caratteristi del nostro cinema, che è anche un regista da riscoprire, isolato e originale. Nel centenario della sua nascita il CSC-Cineteca Nazionale presenta il restauro del rarissimo La contessa azzurra (1960), omaggio al mondo del varietà e del cinema muto. Accanto alle retrospettive il CSC-Cineteca Nazionale  prpone cinque eventi speciali: Le tentazione del dottor Antonio, episodio di Boccaccio 70 (1961) di Federico Fellini, per ricordare il regista a vent’anni dalla sua scomparsa; la versione restaurata di Germania anno zero (1948) di Roberto Rossellini; Nella città l’inferno (1959) di Renato Castellani, con l’interpretazione di Anna Magnani, per un doppio omaggio: al regista nel centenario della nascita e all’attrice nel quarantesimo anniversario della scomparsa. E ancora: Il processo di Verona (1963) di Carlo Lizzani, per un tributo al regista scomparso pochi giorni fa. Infine, Arrivano i Titani (1962) di Duccio Tessari, per ricordare Giuliano Gemma.

Film di pancia senza un tema unico guardando a Toronto
“Nella selezione dei film abbiamo lavorato di pancia e di cuore – ha detto Mueller – e per fortuna non abbiamo individuato un filo conduttore che in qualche modo avrebbe poi finito per condizionarci in altre scelte. Quando ho saputo a primavera che avrei dovuto fare un festival-festa senza l’obbligo dell’anteprima mondiale mi sono sentito liberato e ho potuto tornare a Toronto che da tanti punti di vista è il nostro modello. Vorremmo che Roma diventasse la Toronto europea e infatti abbiamo cominciato a copiare anche il loro metodo comunicativo”

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